In questo periodo sono girati molti video e messaggi che enfatizzavano il ruolo della vitamina C come farmaco miracoloso per la prevenzione ed il trattamento del Covid.
Facciamo un po di chiarezza e soprattutto affidiamoci ai dati scientifici in nostro possesso. Quello che riporto di seguito è il sunto di un articolo pubblicato sulla rivista Nutrients nel 2017 ( https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29099763 ).
La vitamina C è un nutriente essenziale, non siamo in grado di produrlo da soli ma lo dobbiamo assumere con la dieta. Studi epidemiologici evidenziano che la carenza di vitamina C è abbastanza diffusa nella popolazione, ciò è legato ad uno scarso apporto con la dieta, ad una scarsa capacità di immagazzinamento, ad un consumo eccessivo di vitamina C legato al fumo (attivo e passivo), allo stress, all’inquinamento atmosferico, a patologie croniche come diabete e sovrappeso.
Numerose sono le funzioni svolte dalla vitamina C:
- Potente antiossidante dei compartimenti acquosi, evita l’accumulo di radicali liberi, dona elettroni a specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto, formando composti stabili e spezzando una catena di reazioni che, se lasciata continuare senza controllo, potrebbe portare a un severo stress ossidativo. Gli elettroni della vitamina C vengono anche utilizzati per ridurre metalli come il ferro ed il rame, sostanze altamente reattive che potrebbero essere dannose se non correttamente inattivate
- Partecipa alla sintesi della carnitina, una sostanza necessaria per il metabolismo dei grassi
- E’ essenziale per la sintesi della noradrenalina, un importante neurotrasmettitore e un ormone essenziale nel modulare la risposta allo stress.
- Mantiene la funzione di barriera di pelle e mucose. La vitamina C è attivamente accumulata a livello epidermico. Favorisce la produzione di collagene, la sua corretta strutturazione e la riparazione delle ferite. Infatti nei soggetti colpiti da scorbuto (la patologia che si manifesta quando c’è una forte carenza di vitamina C) si evidenziano: sanguinamento gengivale, ematomi e difficoltà nella guarigione delle ferite.
- E’ attiva su tutti i principali attori del sistema immunitario:
- aumenta la migrazione dei neutrofili verso il sito d’infezione (NB: i neutrofili nel sito d’infezione prendono contatto ed ingeriscono l’agente estraneo-fagocitosi- procedendo poi alla digestione di quanto fagocitato -attività microbicida).
- aumenta la fagocitosi
- aumenta la produzione di radicali liberi che destabilizzano la membrana cellulare dei microbi
- favorisce la proliferazione e maturazione dei linfociti T e la produzione di anticorpi
- supporta la risoluzione della risposta immunitaria una volta che l’emergenza è passata (il sistema immunitario una volta vinta la battaglia deve essere in grado di spegnersi).
- riduce la produzione di citochine infiammatorie e promuove la produzione di IL-10 con attività antinfiammatoria
Uno dei maggiori sintomi da carenza di vitamina C è l’elevata suscettibilità alle infezioni soprattutto del tratto respiratorio.
Una integrazione di 100-200 mg/die di vitamina C sembra adeguata per ottimizzare i livelli di vitamina C nelle cellule e nei tessuti e svolgere una azione preventiva. In caso di infezioni in atto sembrerebbe necessario superare il grammo di vitamina C al giorno.
Da quanto detto si evince che la vitamina C è indispensabile al sistema immunitario per attivare e sostenere una adeguata risposta immunitaria.