I tendini sono robuste strutture fibrose dal colorito madreperlaceo che legano i muscoli alle ossa o ad altre strutture di inserzione. La tendinite, anatomicamente, è l’infiammazione del peritenonio, una sottile lamina connettivale a fibre intrecciate che avvolge tutto il tendine (per questo viene chiamata anche peritendinite). Il termine tendinite, spesso viene usato impropriamente, anche in medicina, per riferirsi ad una condizione dolorosa tendinea dovuta ad overuse (sovraccarico). La più comune patologia cronico-dolorosa tendinea è la tendinosi , termine che si riferisce istopatologicamente (al microscopio) a delle modificazioni strutturali del tendine stesso, ovvero: alla degenerazione del collagene, incremento della sostanza di base e neovascolarizzazione, sempre però in assenza di cellule infiammato. Il ricorso a FANS e cortisonici non è privo di rischi; nelle cronicità l’integrazione nutrizionale unita a processi riabilitativi rappresenta un aiuto consistente.
Tra i micronutrienti necessari al buon funzionamento del tessuto tendineo e fondamentali nelle fasi riparative, troviamo:
- MSM, metilsulfonilmetano, donatore di solfati. Contrasta i processi di invecchiamento del tendine
- ornitina, aminoacido che blocca la fase catabolica indotta dalla lesione, antagonizza l’infiammazione e promuove la rigenerazione
- condroitin solfato e glucosamina, partecipano alla ristrutturazione tendinea agendo in successione
- vitamina C e vitamina E, con azione antiossidante, preservano l’integrità delle membrane. E’ stato osservato che l’apporto di antiossidanti favorisce e accellera la ricostruzione, riducendo i tempi di recupero e dando sollievo dal dolore
Poichè il tendine è scarsamente vascolarizzato, aminoacidi, vitamine e antiossidanti dovrebbero essere assunti reglarmente da chi pratica attività fisica.
dai quaderni scientifici del Prof. Gargiulo